Anche le star del cinema soffrono di problemi con la calvizie: l’ultima confessione arriva da Keira Knightley, celebre attrice inglese, che ha rivelato di esser costretta a utilizzare delle parrucche a causa dell’eccessiva perdita di capelli. Se lei ha scelto una soluzione di compromesso, la scienza medica presenta però rimedi molto più efficaci e duraturi.
Troppi trattamenti e stress mettono a repentaglio la salute dei capelli; non parliamo di “leggende metropolitane”, ma del racconto diretto di una testimonial d’eccezione. È infatti l’attrice britannica Keira Knightley ad aver confessato di essere costretta ormai da cinque anni a utilizzare delle parrucche per coprire i danni provocati da tutte le “operazioni” compiute sulla sua chioma, anche per motivi di trama nei vari film in cui è stata impegnata.
Stress per i capelli. E così, la pur giovane star inglese (classe 1985) soffre di perdita di capelli dall’età di 25 anni, che l’hanno convinta a trovare un rimedio pratico sia per superare le eventuali zone diradate sul capo, sia per evitare di sottoporre a ulteriore stress la sua chioma già tanto provata da tutta la serie di tinture, piastre, lavaggi frequenti, acconciature sempre diverse e calore generato dalle lampade e dai fari presenti sul set.
Tanti personaggi, tante chiome. Come ha detto la Knightley nel corso di una intervista a Instyle, “ho tinto i miei capelli praticamente di ogni colore per i personaggi che ho interpretato nei miei film. Li ho trattati così male che hanno iniziato a cadere, ne ho persi molti”. E vedendo l’elenco dei ruoli che lei ha interpretato, la cosa stupisce poco: dalla Elizabeth Swann della saga campione di incassi “I pirati dei Caraibi” ai personaggi storici di pellicole come “ImitationGame” o “A dangerous method”, le chiome e le acconciature cambiate sono davvero tante.
Keira Knightley e la parrucca. Una situazione già difficile in partenza, come ancora la star inglese ha confessato: “Ho sempre avuto i capelliricci, un po’ pazzi”, ma la nascita della sua prima figlia, Edie, ha reso la chioma ancora più ingestibile e complicato ulteriormente le cose. “Dopo la gravidanza sono diventati ancora più spessi. Praticamente mi sono ritrovata dei dreadlocks in testa”, spiega l’elegante attrice, comunque sorridente.
Calvizie, problema sempre più diffuso. E se anche Keira Knightley è stata costretta a usare delle parrucche sia sul red carpet che in scena per “salvare” i suoi capelli (nonché il look richiesto a una star del suo calibro), cosa può succedere alle persone comuni? Le ultime statistiche sull’incidenza della calvizie nelle donne e negli uomini non sono positive, e oggi questo problema interessa addirittura l’80 per cento del genere maschile e il 40 per cento del gentil sesso, con percentuali sempre in aumento anche a causa di fattori climatici, oltre che della predisposizione genetica.
Parrucche e trapianto non curano la calvizie. Nonostante l’esempio vip, la parrucca non è certo uno dei rimedi più validi per superare questo problema, perché riesce solo a tamponare il fattore visivo, senza alcun tipo di intervento sulle cause che hanno prodotto la caduta dei capelli. Questo, in realtà, è lo stesso limite che evidenzia un’altra tecnica piuttosto diffusa, ovvero il trapianto di capelli: pur essendo un procedimento lungo e complesso, infatti, questa operazione chirurgica rappresenta per l’appunto soltanto una soluzione tampone per l’estetica, ma non cura la calvizie che, infatti, rischia di ripresentarsi in altre aree della testa.
I progressi della scienza. Proprio per questo la scienza medica ha continuato a ricercare alternative più valide ed efficaci, e la nuova tendenza odierna è l’impiego di procedure di medicina rigenerativa e di cellule staminali del paziente: il protocollo qui descritto si chiama Rigenerazione Cellulare bSBS ed è stato brevettato dai Laboratori di Hairclinic, che sul loro portale www.hairclinic.it spiegano in maniera dettagliata i vantaggi e gli aspetti positivi della terapia, che appunto agisce sulle cause della caduta dei capelli. Giusto per citare il primo, una sola sessione produce effetti immediati sui follicoli, riattivando la generazione di capelli e arginando l’evoluzione della calvizie.